Seguo da alcuni anni Ronit e il suo metodo e, pur con interruzioni, difficoltà e mancanza di continuità nella pratica, ne traggo grande e profondo beneficio. Voglio un gran bene alla mia maestra, anche perché offre un approccio in continua evoluzione sia alla disciplina sia alla parte creativa dell’esercizio. Ci sono stati momenti di incomprensione, ma li abbiamo superati, perché io sono un osso duro e lei è dura, ma anche paziente e ha una visione ampia delle resistenze delle sue allieve. Con lei è impossibile annoiarsi, perché è in continuo cambiamento e trasmette sempre curiosità ed emozione.
Il Metodo Ronit®: Un Viaggio Sacro nel Corpo e nell’Anima
Il suo metodo lascia nel corpo e nell’anima memorie, tracce, solchi che si ritrovano anche dopo periodi di inattività, come è accaduto a me. Ha un approccio integrato al movimento, animato dal presupposto della sacralità: per Ronit, il nostro corpo non è una fastidiosa appendice del nostro essere, ma il tempio della nostra anima. Ronit ci aiuta a capire che ogni parte di noi ha un ruolo, una funzione e merita rispetto e conoscenza attraverso l’attenzione e l’esperienza quotidiana. Ogni parte del corpo merita un lavoro di isolamento, che permette di coglierne l’essenza, ma anche la relazione con le altre parti. Il lavoro in isolamento aumenta la forza, la bellezza e l’amore dell’individuo per ciascuna parte di sé. Una volta portato in profondità il lavoro di isolamento, si procede all’integrazione: come un grande puzzle che si scompone e ricompone ogni volta nella sua perfezione. Ad ogni passaggio, però, c’è qualche cambiamento interiore ed esteriore.
È talmente profonda e consapevole la conoscenza che Ronit ha del corpo, anche grazie agli studi fatti ai tempi dell’Accademia a Carrara e a Firenze, che io la chiamo Ingegnere del corpo. Con pochi movimenti essenziali crea esercizi strepitosi che modellano. Ogni volta mi stupisco della sua intelligenza creativa. Il cambiamento che passa dal corpo e integra le parti del tutto ha subito un impatto sul mondo interiore, sulla psiche, sulle relazioni. Credo che persino un lavoro psicologico sarebbe più ricco ed efficace se si trovasse il modo di integrarlo con il lavoro di Ronit.
Io stessa, da molto tempo e in forme diverse, lavoro su di me, sulla mia psiche, sia con percorsi Gestalt, sia con cammini spirituali, e noto che quando lavoro con Ronit, in realtà continuo questi percorsi e cammini: non c’è nessuna cesura tra gli uni e gli altri, ma ciò che apprendo con la parola, le tecniche e i rituali trova un concreto e immediato riscontro negli schemi del mio corpo. Anzi, mi capita spesso di comprendere meglio tecniche e concetti dopo avere fatto un’esperienza corporea. Una via non nega l’altra ma la integra perfettamente.
Un grande insegnamento per me!
Grazie al Metodo Ronit® mi sono finalmente liberata delle palestre, che mai sono riuscita a frequentare con continuità, perché anche lì ci si dedica al corpo, ma si dimentica lo spirito. E io non riesco a stare in posti dove si fanno attività che non valorizzano l’unità dell’essere umano. Grazie a Ronit mi sono accorta che noi occidentali viviamo nella superbia di poterci dimenticare del corpo, lo umiliamo, lo dimentichiamo, lo maltrattiamo eppure il nostro tempio merita conoscenza e rispetto: Ronit ci insegna che è compito dell’uomo portare lo spirito nella materia e che se non si presta attenzione a entrambe le cose non si può essere in armonia e in equilibrio. Prestare cura e attenzione al nostro corpo significa dare valore all’esperienza e questo comporta sviluppare sensibilità e amore per noi stessi: imparare a sentirci. Questo è un grande insegnamento per me!
Il Femminino Sacro
Ronit ha anche il grande merito di aiutare le sue allieve a scoprire il proprio femminile, un passo coraggioso e rivoluzionario, in una società che sembra orientata a cancellare le differenze. Coltivare il proprio femminile con orgoglio significa anche favorire la condivisione tra le donne, in uno spirito di sorellanza, che si fa sentire sia nelle feste, che nelle difficoltà. Ogni allieva, attraverso il suo percorso, studiato con attenzione da Ronit come un vestito su misura, può diventare la migliore versione di sé. Particolarmente belli e intensi sono i seminari in cui si condividono tanti momenti insieme, gli esercizi, la danza, i pranzi ed è bello isolarsi dal quotidiano, dedicando un po’ di tempo a se stesse e al gruppo. Ronit aiuta anche a sviluppare la forza e basterebbe sentire i suoi marmorei muscoli per averne immediata prova.
Lasciare andare la Rigidità
Spesso la nostra maestra si sottrae alla divulgazione e alla comunicazione, ma nonostante la sua riservatezza, il passaparola delle sue allieve permette di sapere e far sapere quanto è prezioso il suo insegnamento. Ma c’è un’altra forma di pubblicità: ciascuna delle sue allieve è il manifesto vivente del suo lavoro, che talvolta porta a cambiamenti stupefacenti, miracolosi, perché si superano limiti fisici e psichici e chiunque può vedere l’evoluzione della persona. Un aspetto che non voglio dimenticare del nostro lavoro è quello del gioco: si lavora seriamente, ma ci divertiamo anche e diventiamo alleate nel cammino che facciamo. Poche persone hanno la capacità di creare un cambiamento come Ronit: lei insegna a lasciare andare le nostre rigidità, i nostri schemi, che vede immediatamente nella nostra postura e nei nostri movimenti. È capace di trasmettere fiducia e mostrare a chi lavora con lei le potenzialità nascoste, superando insieme blocchi della mente che si riflettono sul corpo. Consiglio di affidarsi a Ronit e di fidarsi di lei, perché già dalla prima ora non sarete più le stesse. Mi piacerebbe che anche gli uomini provassero la sua ginnastica perché c’è tutto nel suo metodo e l’integrazione tra il maschile e il femminile sarebbe più semplice se anche nel mondo maschile ci fosse un approccio olistico e sacro al corpo e al movimento.
Una Fantastica Ernia
Vi racconto un’altra cosa sul Metodo della mia maestra e amica Ronit Mandel Abrahami… poi basta, altrimenti non avrà più ore libere per fare lezione a me, con tutte le persone che fanno percorsi con lei. Dunque, cominciamo…
Molti mesi fa una donna ricciolina si ritrovò con una fantastica ernia e non riusciva più a muovere il braccio sinistro. Quando era fortunata, il suo braccio raggiungeva come massima estensione i 90 gradi, tipici della persona attaccata alla maniglia del bus. La ricciolina, di notte, sentiva dolori non indifferenti. Così, dopo un paio di accertamenti medici, decise di rivolgersi a un fisioterapista. Il fisioterapista la indirizzò da un osteopata, figura a lei assolutamente ignota.
L’osteopata, bravo e capace, le portò un gran sollievo, soprattutto per i dolori notturni alla spalla e al braccio sinistro. Ma la ricciolina non era tipa da accontentarsi, così si rivolse alla sua amica Ronit, gran donna che conosce il corpo come le sue tasche. Le due iniziarono a vedersi almeno una volta a settimana, poco forse, ma il massimo che la ricciolina, incostante, ribelle e pigrissima, riusciva a fare.
Ebbene, lavora oggi e lavora domani, i dolori sono scomparsi e finalmente la qui presente ricciolina ha recuperato la piena motilità del braccio sinistro. Non è che l’ernia sia scomparsa, ma il braccio si estende, si muove, e il problema è sotto controllo. Tanti professionisti possono dare una mano, ma solo la mia amica Ronit non si limita a lavorare sul sintomo: si occupa di sistemare l’impalcatura.
Se il dolore è al braccio, non ci si può occupare del braccio e basta; occorre preoccuparsi di tutto il corpo. Si lavora in isolamento, ma poi si passa all’equilibrio delle parti.