Avvertenza dell'Autore
Non presento un argomento per il suo valore intrinseco, ma per il ruolo che svolge in un insieme più grande, dove tutto è connesso. Ogni parola, ogni simbolo, è parte di un tessuto di significato che richiede una visione aperta per essere colto. Comprendere ciò che propongo significa andare oltre la conoscenza frammentata e accogliere la totalità come una realtà indivisibile.
Il mio intento è offrire una prospettiva integrata, in cui ogni frammento rivela il proprio ruolo nel grande disegno dell’unità. Questa visione non è fine a sé stessa, ma rappresenta uno strumento per comprendere che ogni meccanismo presente nell’universo si riflette sia nel microcosmo che nel macrocosmo, intrecciando ogni parte in una connessione universale. In questo contesto, anche il movimento assume un valore universale, diventando un’espressione tangibile di questa interconnessione profonda.
Nel suo approccio, Ronit esplora il movimento non solo come espressione fisica, ma come un linguaggio complesso capace di rivelare la connessione profonda tra corpo e anima. Ogni gesto racchiude un potenziale nascosto, un microcosmo di significati che, attraverso la pratica consapevole, può essere decodificato.
Per rappresentare il suo metodo, Ronit si immerge nelle fondamenta del concetto di “isolamento” o “minimalismo” con l’obiettivo di raggiungere una percezione così sottile e raffinata da cogliere i movimenti celati di ogni singola articolazione. Tutto è in movimento, anche quando non ce ne accorgiamo. Questo approccio permette di concentrarsi su dettagli minuscoli, quei moti quasi impercettibili che costituiscono la base della vitalità corporea e la chiave di una consapevolezza profonda.
Il principio secondo cui “tutto è in movimento” si applica anche a quelle parti del corpo che percepiamo come statiche, come le suture craniche. Studi pubblicati nel Journal of Bodywork and Movement Therapies suggeriscono infatti che anche le ossa del cranio compiono sottili micro-movimenti involontari. Essere consapevoli di questa “danza profonda” risveglia la nostra percezione corporea, permettendoci di riscoprire l’armonia interiore che anima ogni parte di noi.
Tale consapevolezza si riflette nei nostri schemi corporei, alleggerendo e smussando gli angoli degli schemi fissi. Questo processo apre nuove possibilità di movimento, migliorando le prestazioni fisiche. Ne derivano benefici sia per la salute, sia per l’aumento di forza e flessibilità. Inoltre, l’estetica del movimento si trasforma in una vera e propria ricerca dell’essenza della bellezza e della grazia autentica.
Il Dolore come Bussola per la Trasformazione
Quando ci approcciamo al movimento, è importante essere consapevoli che spesso utilizziamo strategie corporee consolidate, radicate nel nostro vissuto. Queste abitudini, però, possono imporci limiti di cui non siamo pienamente consapevoli, ostacolando l’esplorazione di nuove possibilità e potenzialità del nostro corpo.
Il Metodo Ronit® propone percorsi innovativi per migliorare la qualità del movimento in qualsiasi pratica, consentendoci di superare schemi stagnanti che spesso generano dolore e blocchi, favorendo così una maggiore libertà e fluidità.
Per questo motivo, è importante soffermarsi sul dolore, uno dei temi profondamente radicati nell’esperienza umana. Esso si manifesta su molteplici piani: dall’aspetto emozionale a quello fisico, influendo spesso sulla mobilità. Questa complessità intreccia sensazioni corporee e vissuti interiori, richiedendo un ascolto profondo e una comprensione che abbracci la nostra totalità. Con il Metodo Ronit®, si impara a scendere negli abissi del disagio, ascoltandolo come un messaggio nascosto che invita a riscoprire equilibri dimenticati e a trasformare le tensioni in opportunità di crescita, tutto questo attraverso il movimento.
Lavorare a livelli profondi richiede di gestire ogni articolazione in modo minimale, con una piena consapevolezza del ruolo fondamentale dei muscoli scheletrici. Questo diventa possibile solo dopo aver aiutato la persona a percepirsi come un’unità di materia e spirito. Una tale consapevolezza favorisce un equilibrio armonico tra la dimensione duale dell’essere, preparando il corpo ad instaurare un dialogo consapevole anche con le proprie disarmonie.
Materia e Spirito: Una Danza tra Profondità e Elevazione
Affrontare una zona soggetta al dolore non significa focalizzarsi esclusivamente sull’area interessata, poiché l’irrigidimento localizzato spesso si diffonde, influenzando l’intero corpo e assumendo un’eccessiva “responsabilità” che finisce per compromettere l’equilibrio e la funzionalità dell’intero sistema corporeo. Alleviando da questo peso l’articolazione, essa può liberarsi dall’iperfunzione, riscoprendo il proprio ruolo fisiologico e contribuendo al ripristino di un’armonia dinamica.
Grazie a questo lavoro completo sulla persona, è possibile acquisire una comprensione profonda di come muoversi in qualsiasi contesto, dal quotidiano alla disciplina preferita. Una parte fondamentale del lavoro proposto da Ronit consiste in una propedeutica mirata ad affrontare le discipline da lei insegnate, che spaziano dalla danza alla ginnastica, fino all’uso dei pesi a corpo libero[1].
Viene indagata la profondità del corpo come materia, una dimensione intrinsecamente densa che richiede un impegno profondo di introspezione per essere compresa e trasformata. Connettersi con l’anima, invece, sublima questo processo, trasformandolo in un atto di elevazione che spinge a trascendere i limiti della materia, aprendo la via verso l’infinito.
“Con la materia si scava nelle profondità, mentre con lo spirito ci si eleva”, creando un equilibrio dinamico tra i due piani che rappresentano la dimensione del duale. La materia, con la sua naturale pesantezza, trova nel potere dello spirito la capacità di alleggerirsi e trascendere, creando un’armonia profonda e integrata tra gli aspetti fondamentali del nostro essere.
La Creatività come Espressione dell’Anima
Un aspetto interessante, testimoniato da chi pratica il Metodo Ronit®, è che con l’aumentare della consapevolezza si assiste a un risveglio interiore. Si impara a gestire dolore e rigidità durante la giornata, assumendo un ruolo attivo nel proprio benessere e nella propria cura, come descritto nell’esperienza della Dott.ssa Paola Dolfi.
Guidando le persone in un percorso di ascolto del corpo, si sviluppa la consapevolezza di un principio fondamentale: la molteplicità, nella sua essenza, è destinata a convergere nell’unità, come i pezzi di un puzzle che, pur distinti, sono fatti per unirsi e formare un insieme completo.
Quando evolviamo attraverso i diversi piani di coscienza, ci liberiamo gradualmente dalla prigione della materia. Acquisiamo la consapevolezza che il nostro vero io risiede nell’anima, mentre il corpo, come un abito su misura, è progettato per darle forma e offrirle la possibilità di esprimersi nel mondo.
Dialogare con il Corpo Attraverso le Memorie del Dolore
La connessione tra problemi della struttura muscolo-scheletrica, articolare e la percezione del dolore è un fenomeno complesso e sottile, che si sviluppa nell’interazione di fattori fisici, mentali ed emotivi. Il dolore, infatti, non sempre riflette la gravità di un danno fisico: il sistema nervoso, come ponte tra corpo e mente, può amplificare o attenuare i segnali dolorosi in base alla sensibilità individuale, alle esperienze passate – talvolta anche di vite precedenti[2] – e allo stato emotivo del momento.
Per alleviare il dolore, è essenziale favorire il rilassamento delle tensioni muscolari causate dallo stress. Questo processo armonizza il sistema neuro-muscolare e favorisce il rilascio miofasciale, riportando il corpo a una condizione di equilibrio naturale, nel rispetto profondo della sua fisiologia.
Il cervello non è solo un organo biologico, ma un interprete che dà forma all’esperienza del dolore, come se fosse un messaggio che affiora da mondi più profondi. Questo avviene perché il cervello può “valutare” il segnale proveniente dalla lesione e decidere che non è pericoloso o urgente. Di conseguenza, il cervello distoglie l’attenzione dalla lesione e sospende la percezione del dolore, relegando quel segnale in una ‘dimensione invisibile’ alla consapevolezza, impedendogli di raggiungere pienamente la coscienza della persona.
Il corpo stesso è un compendio di informazioni ataviche, un archivio vivente che custodisce memorie ancestrali, impulsi profondi e intuizioni nascoste. Ronit invita ad andare oltre l’accademismo per instaurare un dialogo intimo con questi segreti, ascoltando il corpo e lasciandosi ispirare nel creare strategie di saggezza che emergono da questo dialogo profondo e radicato.
Dal Linguaggio del Corpo alla Danza della Verità
Il dolore è la parte che si manifesta, ciò che si palesa in modo tangibile, ma il corpo emette continuamente una moltitudine di segnali: infiniti canali di comunicazione, spesso sottili e impercettibili, che sono richieste d’aiuto, suggerimenti di riequilibrio, frammenti di coscienza che ci richiamano alla comprensione che il vero cambiamento, nella sua natura più olistica, non può che emergere da un lavoro consapevole e mirato sul corpo. Solo così si accede realmente agli schemi profondi, capaci di destrutturare e ristrutturare la nostra essenza, rendendo il corpo e l’anima una trama unitaria e coesa.
In questa trama, il linguaggio verbale e corporeo diventano ugualmente essenziali. Tuttavia, il linguaggio verbale, intrappolato spesso in convenzioni e menzogne, può deviare dall’autenticità; il corpo, invece, tende per sua natura alla verità. Comprendere e interpretare questo linguaggio corporeo richiede un percorso di ascolto raffinato, che va oltre l’apparenza e si avventura nelle profondità psicologiche. È un viaggio affascinante, che prende origine dal corpo e si espande verso il mistero, inoltrandosi nello sconosciuto per svelare nuove informazioni sul nostro essere più profondo. Questa continua connessione tra ciò che è celato e ciò che si rivela è una danza sacra silenziosa, accessibile solo a chi ha imparato ad ascoltare con attenzione e sensibilità.
La Neuroplasticità e il Concetto di Infinito
Prima di giungere alla conclusione, è opportuno soffermarsi sul concetto di neuroplasticità. Grazie alla neuroplasticità, il cervello ha la capacità di adattarsi alle esperienze, agli apprendimenti e agli stimoli, permettendo di modificare non solo reazioni a stimoli fisici, come il dolore, ma anche di rimodellare comportamenti, personalità e risposte emotive.
Esistono numerosi studi, libri e citazioni scientifiche autorevoli che esplorano l’argomento e ne confermano il potenziale per la trasformazione sia della percezione del dolore sia delle caratteristiche comportamentali e psicologiche. Ad esempio, Norman Doidge, neuroscienziato e psichiatra, nel celebre libro “Il Cervello che Cambia Se Stesso[3]”, esplora i modi in cui la neuroplasticità può essere utilizzata per trattare disturbi neurologici e influenzare cambiamenti di comportamento e carattere. Doidge sottolinea che “la plasticità neuronale ci consente di formare e riformare le nostre menti e personalità lungo tutto l’arco della vita.”
Sin da giovane, Ronit percepiva l’immenso valore del concetto di infinito, un’idea che ha trasformato il suo modo di vivere il movimento. Iniziando con la danza mediorientale, ha sviluppato un’attività fisica potente, distinta dalla ginnastica tradizionale per il concetto profondo che la sottende.
Durante la sua esperienza come danzatrice nel gruppo nazionale di adolescenti dedicato alle danze sacre mediorientali, ha approfondito questa intuizione, utilizzandola per superare i propri limiti e migliorare la qualità del movimento. Successivamente, gli studi di pittura all’Accademia di Belle Arti le hanno offerto l’opportunità di esplorare più a fondo l’immenso e l’infinito che dimorano dentro di noi. Il corpo disegnato, con le sue linee e forme, rappresentava un’illusione, mentre la realtà del corpo, riflesso del macrocosmo, non si definisce attraverso confini rigidi, ma in un continuo fluire. E, sebbene non lo approfondiremo in questo contesto, Ronit ha compreso che la verità si manifesta nella dimensione esoterica, una realtà che grandi artisti come Leonardo da Vinci, Michelangelo e altri hanno saputo esprimere con maestria in ogni dettaglio delle loro opere. Solo pochi, però, possiedono i sensi affinati per leggere e comprendere pienamente questo straordinario linguaggio simbolico.
Creatività, Unità tra Corpo e Anima
Attraverso la connessione tra pittura, scultura e danza sacra, Ronit ha creato un metodo che racchiude la magia della vita e la creatività. Questa creatività si esprime attraverso le azioni e il movimento, superando i limiti imposti da una mente frammentata che percepisce la realtà come un dualismo statico. Questo metodo non si limita a essere una semplice catalogazione di un’arte o disciplina: rappresenta una coscienza integrata, riflesso dello spirito cabalistico, in cui ogni atto diventa espressione di creatività assoluta.
Nella parola ebraica ‘barà’ (ברא) che significa ‘creazione del divino’ si nasconde un significato profondo, in quanto la radice della parola ‘creazione’ è la medesima della parola ‘salute’. La salute nasce dall’amore, dall’attenzione, dalla cura e dall’ascolto. In questa visione, la creazione è un processo infinito, una dinamica perpetua in costante rinnovamento.
Questi concetti, che potrebbero sembrare appartenere a un mondo astratto, diventano una realtà quotidiana nel Metodo Ronit®. Attraverso movimenti che vanno dagli esercizi più semplici ai più complessi, il modo in cui vengono eseguiti trasforma radicalmente la percezione e l’approccio dell’individuo. Anche un movimento comune diventa un mezzo per esplorare come corpo e anima operino in armonia, offrendo un canale di connessione e unificazione profonda.
Sarà stimolante evolvere attraverso questo approccio olistico, che offre una prospettiva alternativa su temi attuali come “l’ossessione dell’idolatria nell’essere fan”, la manipolazione, i condizionamenti sociali, il consumo di morte nel cibo – dagli additivi cancerogeni al mangiare esseri viventi – e il culto dell’omologazione nella bellezza. Ogni individuo è unico e irripetibile, e non possiamo continuare a vivere in una società che spinge verso l’omologazione. Il lavoro di Ronit si focalizza sull’estrazione e la valorizzazione dell’impronta digitale dell’anima, unica e irripetibile, proprio come quella delle dita.
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[1]Il Metodo Ronit è molto utile per chi desidera migliorare prestazioni e qualità del movimento in discipline come yoga, contorsionismo, arti marziali, aerobica e altre pratiche sportive o di fitness.
[2]Qualora foste interessati faremo un articolo a parte sul tema delle vite precedenti.
[3]Titolo originale “The Brain That Changes Itself” (Il Cervello Infinito) di Norman Doidge
Esperienze e Testimonianze
L’efficacia del Metodo Ronit® è confermata dai risultati empirici riportati dai partecipanti, come nelle testimonianze di Angela Delsanto e Ornella Malaspina, che hanno affrontato e superato problemi significativi.
Disclaimer di Riservatezza
Tutti i contenuti di questo articolo sono protetti da copyright e appartengono all’autore. Le informazioni presentate sono il risultato di oltre 30 anni di studio e ricerca sull’isolamento e sulla connessione tra corpo e anima.
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5 Commenti
Desideravo arricchire il mio commento aggiungendo alcune osservazioni che considero significative.
Il Metodo Ronit emerge come un approccio profondo e unico nel panorama della scienza del movimento. Attraverso un’attenzione meticolosa ai micro-movimenti, anche in aree del corpo spesso trascurate come le suture craniche, il metodo offre una prospettiva innovativa sulla consapevolezza corporea. La sua capacità di connettere corpo e anima trasforma il movimento in un linguaggio che va oltre la dimensione fisica, rendendolo un mezzo per affrontare e alleviare tensioni emotive e fisiche.
Un aspetto che colpisce particolarmente è il focus sul minimalismo. Questa scelta sottolinea l’importanza di piccoli gesti per sbloccare schemi stagnanti che spesso generano dolore e rigidità. Non è solo un modo per ritrovare fluidità nei movimenti, ma anche per instaurare un dialogo consapevole con il corpo, portando alla luce equilibri dimenticati.
L’approccio olistico di Ronit si distingue perché non si limita a migliorare la mobilità fisica, ma esplora come il movimento possa influire sulle emozioni e sulla mente. La capacità di percepire il corpo come un tutt’uno, materia e spirito in armonia, non solo aiuta a ridurre tensioni e rigidità, ma invita a vedere ogni ostacolo come un’opportunità di crescita personale.
Il Metodo Ronit si presenta come una filosofia che va oltre la semplice pratica fisica. Si tratta di una ricerca autentica dell’armonia e della grazia, una riscoperta della libertà nel movimento che si riflette in una maggiore fluidità nella vita quotidiana. Questo lo rende un approccio prezioso per chiunque cerchi di trasformare il movimento in un mezzo di benessere completo, integrando consapevolezza e bellezza interiore.
Articolo corposo che incuriosisce chi vuole approcciarsi a un linguaggio di corpo e anima e, al contempo, sostanzia il lavoro di chi ha gia conosciuto e persegue questo percorso.
Ho trovato questo articolo davvero straordinario!
La capacità di collegare la scienza al movimento consapevole è un tema affascinante e di grande valore.
È sorprendente vedere come una maggiore consapevolezza del corpo possa influire non solo sul benessere fisico ma anche su quello mentale.
Grazie per aver condiviso un contenuto così illuminante e arricchente!
Articolo fantastico, che racchiude in breve il tuo lavoro di una vita. Grazie a questo articolo sono riuscita a comprendere di più nel dettaglio la portata di questo immenso lavoro di cui non ero riuscita ad afferrare l’essenza per così tanti anni. È un po’ come se mi si siano aperti gli occhi. Grazie Ronit per fare un lavoro simile su di noi. Nessun insegnante al mondo sarebbe in grado di cambiarci dalla radice e di lavorare così sul nostro corpo.
Carissima Glenda grazie di 💘💘💘💘.